Sotto i nostri occhi e sotto il nostro naso accadono cose insieme nuove e vecchie.
Nonostante la crisi e in alcuni casi proprio a causa di essa, la propensione a distrarsi, cercando di non guardare troppo una realtà difficile, si mangia l'attenzione, la lucidità e la combattività di molti, se non dei più.
Particolarmente preoccupante questa tendenza quando si afferma tra i giovani che sono il motore del rinnovamento.
L'uso eccessivo dei vari social network, il dilagare dell'interazione online e in generale l'attrazione verso il virtuale, hanno sempre più spazio nel tempo libero (quando non anche in quello di lavoro).
L'ultimo boom in materia è Pokemon GO.  
Risparmio la descrizione e l’analisi di alcuni aspetti che delego ai link qui di seguito:
https://it.wikipedia.org/wiki/Pok%C3%A9mon_Go
https://www.forexinfo.it/Pokemon-Go-come-giocare
Faccio solo notare, per rendere l’imponenza del fenomeno, che secondo Wikipedia alcuni analisti hanno rilevato che Pokémon Go ha superato come numero di utenti attivi connessi in contemporanea i videogiochi Candy Crush Saga e Draw Something e come tempo di uso le applicazioni relative ai social network come Facebook, Twitter, Snapchat, Instagram.

Risulta inoltre probabile che l’adescamento promozionale, già in atto in alcuni esercizi commerciali che stanno facendo affari per avere avuto la fortuna di trovarsi vicini a qualche PokeStop, sia destinato ad espandersi in modo rilevante ad opera di grandi gruppi commerciali, producendo fenomeni di induzione ad acquisti in forma pressoché subliminale, soprattutto a carico degli utenti più ingenui.

https://www.ridble.com/pokestop-cosa-sono/

http://www.repubblica.it/tecnologia/2016/07/24/news/poke_mon_go_mania_diventa_business-144736719/

http://www.motorbox.com/auto/magazine/lifestyle-auto/pokemon-go-concessionario-toyota-vende-tre-auto

http://newsitaliane.it/2016/milano-il-museo-poldi-pezzoli-diventa-per-un-giorno-un-pokestop-turisti-a-caccia-di-pokemon-scoppia-la-polemica-71276

Qualcuno ipotizza poi che questo è solo un giochetto in confronto a scenari futuri, in cui non vedremo più individui muoversi come ipnotizzati dai propri smartphone, ma probabilmente li vedremo muoversi gesticolando e interagendo con l’aria, al seguito di input provenienti da occhiali, sensori e “protesi” varie…
Un bello spettacolo per tutti, sia per chi sarà di fronte con i propri occhi a questa realtà, che per chi sarà invece connesso con la realtà aumentata: c’è solo da augurarsi che il senso della realtà mantenga con piena padronanza le redini del cavallo alato della realtà virtuale, e questa diventi strumento della prima e non viceversa, magari con l’aiuto manipolativo di potenti “gruppi d’interesse” e con conseguenti induzioni subliminali pericolose per la sicurezza finanziaria ed estraniazioni che possano minacciare anche l’integrità fisica (già oggi del resto si contano numerosi casi di incidenti di caccia ai Pokemon con esito mortale).
 
Viene in mente quell'intuizione di Giorgio Gaber espressa nella canzone “La presa del potere” (da “Far finta di esser sani”) che ripeteva:
"…e l'Italia giocava alle carte e parlava di calcio nei bar
e l'Italia rideva e cantava...PSSS...PSSS...".
http://www.giorgiogaber.org/index.php?page=testi-veditesto&codTesto=62
Gaber si riferiva alla presa del potere da parte di una tecnocrazia senza scrupoli...era il 1972. Cosa sia successo sotto i nostri occhi distratti dai passatempi di allora (la dea televisione, le diverse ideologie ognuna con le sue pratiche, ecc. ) è da un po’ di tempo sotto gli occhi di tutti, non più cronaca ma storia.
Una storia dura da scalfire, anche con la miglior volontà riformatrice (quando riesce a farsi avanti tra i potenti ostacoli degli onnipotenti e l’onnipotente propensione idealistica e massimalista della cultura progressista italiana).
Una storia che si riproduce. Non più l'arena con i leoni e non più soltanto quella delle televisioni: oggi c'è la Rete, e la sua nuova dea INTERAZIONE.
Ognuno è regista ed attore, ognuno è commentatore (politico, sportivo, di costume e d'ogni settore: il campo è aperto). Virtuale, certamente, ma l'illusione ottica di moda e il sogno narcisistico la mostrano reale. E reale la rendono: ma è una realtà aumentata che per incrementare un versante ne sgrana un altro. Una sgranatura tipo osteoporosi che rende fragile per molti (che forse sono i più) la capacità di percepire, analizzare e trasformare la realtà socioeconomica, culturale e anche psicosomatica personale.
 
Si potrebbe pensare a un disegno consapevole dei poteri dominanti, che ne traggono vantaggi pantagruelici, ma forse (e questo può esser peggio) anche questi colossi sono in parte ciechi.
Infatti rischia molto il nostro mondo.
Come spesso e forse sempre succede la quantità si trasforma in qualità: una cosa è spendere online una quantità limitata del proprio tempo libero, ma quando questa quantità diventa la parte maggiore, siamo di fronte ad una realtà qualitativamente diversa.
Lo svago, la distrazione, il rilassamento non sono certo fattori di annebbiamento e ottundimento, e neppure la televisione, la Rete, la realtà aumentata: è l'uso massivo, invasivo e intossicante che se ne può fare e spesso se ne fa, che ci deve preoccupare.
Questo è il problema da affrontare.
Un vero totem e un vero tabù.
Dobbiamo navigare controcorrente proprio mentre la rapida sembra diventare una cascata.
Il rischio è di sembrare luddisti, iconoclasti che non vogliono il futuro, eretici abbracciati al secolo passato: mentre in realtà intravediamo un futuro piuttosto rintracciabile, seguendo le tracce del passato visibili nel presente, sondiamo il senso possibile e probabile del divenire.
E’ la progressiva perdita dei sensi che rischia di far perdere, alla nostra cultura abbagliata ed addomesticata, il buon senso del divenire.
La perdita della piena percezione sensoriale conduce alla perdita della sensibilità e del contatto con i propri reali sentimenti, scalzati da sentimenti fantoccio, derivati dall’iperuranio virtuale del cyberspazio, che alimenta sempre più un immaginario collettivo standardizzato.
Che perdita immane e immanente!
Che sbornia collettiva d’immagini fluttuanti tra milioni di “icloud”!
Per noi umani con i piedi per terra, per noi psicologi, psicoterapeuti e operatori bioenergetici, che mole di lavoro!
Aiutare le nuove generazioni ad andare avanti sulla strada tracciata e irrinunciabile del futuro, portandosi dietro tutto il bagaglio di attributi e competenze psicosomatiche di cui l’essere umano per natura è dotato.*
* vedi anche
Operatori bioenergetici per un'ecologia psicosomatica. Freddy Torta, 8.5.16,
Una Grande Mamma? Freddy Torta, 17.1.16
Il corpo nella rete: una prospettiva bioenergetica. Giuseppe Cappelletti e Freddy Torta, 20.4.15
La colonna sonora emozionale. Freddy Torta, 18.7.15
Il corpo in gioco. FT, Grounding N. 2 2012, F. Angeli