Siamo nel mondo delle immagini e con le immagini sempre di più comunichiamo: e questo probabilmente sarà in prospettiva ancor più vero per i nostri bambini. Quindi è una cosa piuttosto normale pubblicare su FB o su altri sociali network foto che riproducono le immagini che più ci rappresentano e tra queste ci sono in prima fila quelle dei nostri figli, soprattutto quando sono ancora piccoli e per noi è ancora molto viva quell' onda di entusiasmo di avere dato vita ad una nuova vita.

Certo è un vissuto ed un comportamento piuttosto narcisistico, ma cosa c'è di male se siamo consapevoli e attenti a non varcare i limiti del buon senso e del buon gusto?

Il buon gusto ci dice che non sarà carino piastrellare le pagine di FB e i monitor delle persone che ci leggono di foto quotidiane che facciano la cronaca delle nostre giornate come se fosse storia da consegnare ai posteri...
E il buon senso d'altronde ci aiuterà a capire, dialogando con i nostri bambini, se a loro faccia bene o faccia male vedere pubblicate le scene della vita familiare sulla bacheca FB dei loro genitori e diventare materia di apprezzamento e di divertimento coi loro amici del cuore.
È certo vero che i bambini piccoli non hanno piena consapevolezza dei propri bisogni e desideri e tendono  a confonderli con quelli dei genitori che vorrebbero sempre vedere felici e soddisfatti, però con un po' di attenzione e sensibilità la cosa si risolve col dialogo tra la mamma ed il papà e qualche amico o parente lungimirante.
Non potremo ogni volta impostare la vita come se fosse un libro: sarà piuttosto un viaggio, navigheremo a vista...
E di isola in isola, quando arriveremo in vista del continente dell’adolescenza, dovremo certamente rallentare ed aumentare la raccolta di dati sui loro sentimenti, attraverso il dialogo con loro, quando sarà possibile, e quello con il mondo del sapere delle persone esperte di nostra fiducia.
Altrimenti sarà purtroppo facile incagliarsi e rischiare un impatto doloroso.

 

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