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Frammenti

  • Telelavoro: pro fessi one mulo? 6.3.16
  • Lo specchio in vetrina. FT, 15.2.16
  • L'arricchimento. FT, 19.12.15
  • Bambini nella rete. FT, 28.11.15
  • L'integrazione. 19.11.15
  • Legenda
  • L'incantesimo virtuale. FT, 9.8.15
  • L'apparenza inganna. FT, 19.7.15
  • La rete delle compensazioni. FT, 17.7.15
  • L'orizzonte del multitasking. FT, 3.7.15
  • Con tutto il corpo. FT, 27.6.15
  • Acrobazie con la rete. FT, 26.6.15
  • L’invasione dei copincolla. FT, 26.6.15
  • Un dubbio sulla Rete. FT, 21.6.15
  • Che storia è? FT, 18.6.15
  • Imparare dalla rete. FT, 9.6.15
  • Il grido nella rete. FT, 9,6,15
  • I mattinieri. FT, 1.6.15
  • La condivisione. FT, 30.5.15
  • La rete dentro di noi. FT, 30.5.15
  • La trasparenza. F.T, 23.5.15
  • Immaginate il profumo!. FT, 19.5.15
  • Basta poco. FT, 16,5,15

Articoli

  • Bioenergetica e contatto con la realtà. Freddy Torta, 13.12.21
  • Elogio del rispetto. Freddy Torta, 30.8.21
  • La pentola viscerale. Freddy Torta,15.5.21
  • L'onda del "ritorno". Freddy Torta, 2.5.21
  • Psicoterapia bioenergetica on line – Riflessioni. Freddy Torta, 31.7.20
  • Elogio della paura. Freddy Torta, 15.11.20
  • "Andrà tutto bene" se...Freddy Torta, 8.11.20
  • Scaricare il sovraccarico emozionale. Freddy Torta, 15.4.20
  • SMARTBODYWORKING. Freddy Torta, 27.3.20
  • Giovani e coronavirus. Freddy Torta, 20.3.20
  • Sogni e corpo - Appunti per il lavoro sui sogni in psicoterapia. Freddy Torta, 25.2.20
  • Le sberle del Pontefice. Freddy Torta, 4.1.20
  • Per noi amici di Greta: la gioia di sentirsi vivi è uno dei cardini per salvare il pianeta. Freddy Torta, 1.1.20
  • Riappropriarsi di sè: riflessioni per una pratica. Freddy Torta, 15.11.19
  • Le flat news. Freddy Torta, 6.8.18
  • Fake news di ieri e fake news di oggi. Freddy Torta, 4.8.18
  • L'organizzazione del QUI E ORA. Freddy Torta, 27.12.17
  • Abuso e violenza sessuale contro le donne. Freddy Torta, 25.11.17
  • La matrice del mistero: dobbiamo ri-entrare per ri-uscire. Freddy Torta, 23.9.17
  • Il mistero siamo noi. Freddy Torta, 2.9.17
  • Distrarsi un po'…kemon. Freddy Torta, 3.9.16
  • Senza una cultura del rispetto della diversità non ci sarà sicurezza nel nostro mondo. Freddy Torta, 24.7.16
  • Operatori bioenergetici per un'ecologia psicosomatica. Freddy Torta, 8.5.16
  • I tempi della rete e il tempo di camminare. Claudio Agosti, aprile 2016
  • Il Mondo dentro al Monitor, qualche “riflessione del corpo”. Minou Galatello, aprile 2016
  • Il professionista dalle 5 stelline. Cristina Radif, aprile 2016
  • Lo psicologo in vetrina. Freddy Torta, 29.2.16
  • La mentalità del copia e incolla. Freddy Torta, 31.1.16
  • Una Grande Mamma? Freddy Torta, 17.1.16
  • Individuo e social network: verso la dissociazione 2.0? Cristina Radif, dicembre 2015
  • Le foto dei bambini nella Rete: narcisismo bonario. Freddy Torta, 18.12.15
  • Le foto dei bambini nella Rete: narcisismo pericoloso. Freddy Torta, 29.11.15
  • Arte, Rete, Post Human. Nadia Lenarduzzi, ottobre 2015
  • La colonna sonora emozionale. Freddy Torta, 18.7.15
  • Multitasking: realtà aumentata? Freddy Torta, 17,7,15.
  • Corpo e psicoterapia corporea nel Villaggio Globale. Christoph Helferich, Grounding N. 1 2013, F. Angeli Editore
  • Il corpo nella rete: una prospettiva bioenergetica. Giuseppe Cappelletti e Freddy Torta, 20.4.15
  • Andreas Lubitz: il Narcisismo dominante non vede i propri diavoli. Freddy Torta, 11.4.15
  • Il corpo in gioco. FT, Grounding N. 2 2012, F. Angeli

Psicologi nella rete

  • Strabinarcisismo su Facebook. Freddy Torta, 27.3.17
  • I post "civetta" su Facebook, Freddy Torta, 7.3.17
  • Imparare a usare Facebook: riflessioni sui post con citazioni. Freddy Torta, 11.2.17
  • SI o NO? Gli psicologi nella Rete della politica, Freddy Torta, 10.11.16
  • Lo psicologo in vetrina. Freddy Torta, 29.2.16
  • PERCHE' UNA SEZIONE DEL BLOG DEDICATA AGLI PSICOLOGI NELLA RETE. Freddy Torta, febbraio 2016
  • Il transfert in rete. Cristina Radif, aprile 2016
  • Dall’emozione alla cognizione. Nadia Lenarduzzi, aprile 2016
  • Gli psicoterapeuti guardano i loro pazienti in vetrina? Giuseppe Cappelletti, aprile 2016

Fumetti

  • 11-Il corpo nella Rete
  • 10-Democrazia narcisistica
  • 9-Siamo un po' gasati?
  • 8-Pensare
  • 7-Troppo...
  • 6-Orti Bionergetici
  • 5-Tic Tac
  • 4-Termometri
  • 3-Credenze & Dispense
  • 2-Credere & Vedere
  • 1-Filone & Papocchio

Contributi

  • Un blog in cui ciascuno possa esprimere il proprio punto di vista...ma in connessione. Antonella Motta, 4.6.15
  • Uno sforzo di fantasia. Giuseppe Cappelletti, 3.6.15
  • Presi nella rete. Claudio Agosti, 28.5.15
  • La rete. Anna Mandelli 28.5.15

Segnalazioni

  • Come contribuire alla creazione di un salutare ambiente digitale, Francesca Scarano‎, 23.11.16
  • Fare i conti col digitale. Considerazioni su difficoltà e possibilità, Gloria Volpato‎, 17.11.16
  • Nomofobia: l’intollerabile paura di essere scollegati dallo smartphone, Gloria Volpato, 18.11.16
  • La conformattazione degli orizzonti. FT, 25.8.15
  • Nicholas Carr. The shallows. What the Internet is doing to our brains. segnalazione da Nadia Lenarduzzi, 19.6.15
  • Homo digitalis, una segnalazione di Gianna Ruzzon, 18.6.15
  • Fermando Savater piccola bussola etica per il mondo che viene, Editori Laterza 2014. Giuseppe Cappelletti, 7.6.15
  • Un'ottima fonte per orientarsi: Rete padrona, Federico Rampini. F.T. 6.6.15
  • il BLOG ufficiale della Società Italiana di Analisi Bioenergetica è accessibile all'indirizzo http://siabonline.wix.com/blog.
  • il corpo in gioco e il gioco in corpo: il lavoro con i giovani. F.T. 5.6.15
  • Corpo e psicoterapia corporea nel Villaggio Globale, Grounding N. 1 2013, F. Angeli Editore: un'analisi di Christoph Helferich. Freddy Torta, 1.6.15
  • "Il corpo virtuale" di Antonio Caronia. Miriam Petruzzelli, 24.5.15
  • Lei (Her). Miriam Petruzelli, 24.5.15
Freddy Torta Freddy Torta
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Il corpo nella rete
BLOG INTERMITTENTE


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Come sta il corpo nella rete? FT, 21.4.15

Dettagli
Frammenti
Frammenti
 
come sta il corpo nella rete?
vive nuove opzioni vitali
o-e ne è imprigionato?
quanto e quando?
il corpo siamo noi...

 

Frammenti

 

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Legenda

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Frammenti

Questi frammenti fatti di poche parole e associati ad un'immagine, mirano ad attrarre ognuno verso le proprie aree d'interesse, sulla base delle proprie coordinate emozionali e cognitive.

La Mappa collegamenti di ogni frammento, come anche quella alla fine di altri testi, intende consentire un approfondimento graduale, attraverso i vari passaggi suggeriti e a quelli che il lettore stesso potrà intuire.

L'incantesimo virtuale. FT, 9.8.15

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Frammenti
cecinestpasunepipe
Questa non è una pipa
e non è banale
meditare
ancora oggi e una volta di più
sull'incantesimo virtuale...
 

 

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Lo specchio in vetrina. FT, 15.2.16

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Frammenti
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 se ci mettiamo in vetrina

proprio noi

che facciamo da specchio...

penso... 

potrebbe diventare un controsenso

 

 

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L'apparenza inganna. FT, 19.7.15

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Frammenti

 

L'apparenza inganna
e nella rete si può apparire
giocando la presenza...

 

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L’invasione dei copincolla. FT, 26.6.15

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Frammenti
Taglia e cuci…un tempo ci voleva tempo…
Oggi è un momento, un attimo digitale.
Nella rete c’è tutto…acchiappalo ed è tuo…
Può perdersi il pensiero...quello che sta più in fondo.
I “grandi” pensatori si copiano e s’incollano,
i riflettori su di loro…
ci rimane qualche tweet indotto,
le immagini allo specchio di Facebook,
il dinamismo whatsapp…
impulsi sacrosanti…
piccoli ponti che ci tengono insieme.
Ma tu che copi e incolli cosa  pensi?

 

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Immaginate il profumo!. FT, 19.5.15

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Frammenti


con le immagini
si immagina
la realtà
...
 

 

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Abbracciare il messaggio dei sogni, 9 ottobre 21

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Eventi

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I sogni e il corpo, gruppo on line di analisi bioenergetica, 10 aprile 2021

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Eventi

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Riappropriarsi di sé, 20.11.19 Casa della Cultura di Milano

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Eventi

mercoledì 20 novembre alle ore 21 alla Casa della Cultura di MIlano:

Enrico Finzi e Freddy Torta dialogheranno sul tema RIAPPROPRIARSI DI SE'

un confronto tra l'approccio dello Human Tuning e dell'Analisi Bioenergetica

aperto al dialogo con i presenti

 

 

Riappropriarsi di sè: riflessioni per una pratica, Freddy Torta, 15.11.19

    La vita ridotta

Viviamo ridotti... tendenzialmente unidirezionati.
La cultura dominante, attraverso la famiglia, la scuola

e l’organizzazione sociale del lavoro e del tempo “libero“,

ci indirizza verso una vita che tende a trascurare

proprietà fondamentali dell’essere umano.
Quali?


   Una mappa generale delle proprietà a rischio

- Il piacere di sentirsi vivi.

- Il riconoscimento della propria unicità personale.

- L’espressione autentica di sé e l'autoregolazione. 

 - L’amicizia con se stessi e con il proprio mondo emozionale.

- La valorizzazione delle cose elementari.

- La gioia della connessione con la rete dei propri affetti.

  

Ri-costruire la propria mappa personale
Ri-appropriarsi significa raccogliere proprietà che non utilizziamo.
Innanzitutto bisogna ri-conoscerle.
Come ri-costruire una mappa? Dove andare a ri-cercare?
Ognuno può trovare i suoi input particolari dalla propria vita.
Esistono comunque delle direzioni e degli strumenti comuni.

l'articolo intero nella sezione ARTICOLI:

https://www.freddytorta.com/ilcorponellarete/articoli/327-riappropriarsi-di-se-riflessioni-per-una-pratica-freddy-torta-15-11-19

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LA Passione - gruppo di Analisi Bioenergetica, 23.2.19

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Eventi

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Elogio del rispetto. Freddy Torta, 30.8.21

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Articoli

È la paura a farla da padrona nell’attuale sconquasso esistenziale.

Appare chiaro come il nostro mondo si discosti parecchio dagli orizzonti ben apparecchiati per il nuovo Millennio.

Si dimena in ognuno l’incertezza.

Il nostro io animale quando va bene sente la paura, quando va male la vive in modo inconscio.

La paura è un mostro a mille teste…

Paura del virus…paura del vaccino…paura di tutte le paure adiacenti e precedenti. Paure del presente…paure del futuro…paure del passato…

Una babilonia…

La Paura Padrona domina e organizza, seppur confusamente, tutti quei sentimenti viscerali e strutturali ai quali bene o male siamo abituati, ma che si muovono oggi all’impazzata bombardati da input straordinari.

È un impazzimento globale che si aggira, da più di un anno e mezzo, tra le schiere di umani attoniti e spesso non pienamente consapevoli.

Per quanto sia stato immane e per lo più proficuo lo sforzo razionale, scientifico ed organizzativo per far fronte all’imprevisto e improvviso sconvolgimento dell’intero sistema socioculturale, si sono creati crepe e crepacci, a livello viscerale-irrazionale, spesso poco visibili ma comunque angoscianti e non di rado terrificanti.

Come spesso succede le angosce viscerali profonde e in parte inconsapevoli si spostano a livello mentale “consapevole” e fanno ressa nel Mondo delle Idee, rivestendosi di abiti ideologici e spirituali.

Ci troviamo continuamente di fronte a tematiche cognitive: dilemmi, confronti, conflitti su temi oppositivi.

Vaccino sì vaccino no…greenpass si greenpass no…obblighi sì obblighi no…

Temi che in origine non sono temi, ma vissuti e andrebbero trattati come si trattano i vissuti: in primo luogo con Rispetto.

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Bioenergetica e contatto con la realtà. Freddy Torta, 13.12.21

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Il concetto di ”contatto“ (o meglio il vissuto) è stato un elemento fondamentale della mia prima esperienza di psicoterapia.

“Freddy non sei in contatto…”  mi diceva il terapeuta che mi ha preso per mano nei primi passi del mio percorso, in un gruppo bioenergetico della fine degli anni 70.

 

Ma cosa è mai questo contatto?

Ho faticato un po’ a comprenderlo ed ancor più ad esserne cosciente.

Si tratta della sensibilità corporea empatica di sè e dell’altro, che comprende la percezione non fuorviata da pre-giudizio e la risonanza emozionale, nel qui e ora, senza interferenza di proiezioni, per quanto possibile.

Una relazione quindi non prevalentemente mentale con la realtà personale e interpersonale.

Questa esperienza presuppone un corpo che sente e una mente attrezzata a raccogliere e decodificare i messaggi del corpo.

Quando il mio terapeuta diceva:

“Freddy non sei in contatto…” 

poteva vedere i miei occhi fissi, la bocca trattenuta, le spalle contratte, la postura per lo più irrigidita.

Un modo di “stare”  prevalentemente mentale, preoccupato di come gli altri mi vedevano e rivolto ad ottenere o evitare qualcosa dagli altri.

Il percorso bioenergetico mi ha accompagnato nella riappropriazione di quel modo di “stare” nella realtà che Lowen ha definito “grounding”.

Un radicamento nel campo personale, interpersonale e sociale.

 

Nel corso degli anni, all’interno dell’area d’interesse che fa capo all’Analisi Bioenergetica, si sono evidenziati diversi modi di intendere questa aderenza alla realtà.

L’attenzione al polo personale individuale e il privilegio al contatto con il proprio SE’ corporeo, hanno in molti casi messo in ombra la qualità del contatto con L’ALTRO, con il rischio che questo venga confuso con l’interazione proiettiva e virtuale, secondo l’inclinazione dell’immaginario socioculturale dominante, che ad esempio arriva ad usare nel linguaggio corrente espressioni come “ci siamo sentiti” quando ci si scrive su WhatsApp.

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La pentola viscerale. Freddy Torta,15.5.21

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La pentola viscerale che noi siamo, bolle dai primi giorni della vita.
Ma quanto bolle nella pandemia?
Dalla mia postazione professionale e personale, vedo che il fuoco si è alzato oltremisura.

Persino il gallo del mio pollaio ha iniziato da qualche mese ad attaccarmi dopo anni di tranquilla routine...
Nella generale ebollizione rischiamo un gran bruciare irrazionale, che può incrinare e magari annientare l’equilibrio tra sfera viscerale e sfera razionale.
Un equilibrio costruito gradualmente sul versante interiore e su quello sociale.
Esplosioni e implosioni, di diversa entità e di forme varie, mi sembrano evidenti.
Ma cosa bolle in pentola?
Insieme agli elementi materiali e oggettivi (economici e logistici) si agita tutto
quello che abbiamo nel bagaglio viscerale
fin dall’infanzia.

Chi ha intrapreso un viaggio verso la conoscenza di sé, per individuare e aprire i propri  schemi inconsci, viscerali-cognitivi-comportamentali, potrà fare tesoro “dell’emergenza” nell’emergenza.
Potrà guardare cioè con attenzione autoanalitica e propriocettiva gli elementi emergenti.
Ognuno ha la sua mappa e ognuno ha la sua “emergenza”.
Di grande guida come sempre sarà la bussola dei sogni, che parlano di notte di quelle cose che dormono di giorno.
Nel proseguire il viaggio fuori dal pandemonio di questa pandemia, dovremo usare il timone con molta attenzione, per non perdere inconsapevolmente la direzione.
Dovremo certamente imparare a frenare con più accortezza e accelerare con nuova intelligenza emozionale.

 

 

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Psicoterapia bioenergetica on line – Riflessioni. Freddy Torta, 31.7.20

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Dai primi di marzo, in corrispondenza con il lockdown, ho iniziato un lavoro regolare on line con una ventina di miei clienti che hanno scelto di continuare la terapia in questa modalità, con colloqui di consulenza aziendale e con alcune persone come volontariato nell’ambito dell’iniziativa #Noicisiamo del Progetto di Sostegno Psicologico – SIAB - FIAP - Ministero della Salute.

Non è stata per me un’esperienza del tutto nuova in quanto avevo già da anni fatto colloqui da remoto nei casi in cui non era possibile un lavoro in presenza.

Le esperienze delle sedute on line mi hanno portato ad alcune riflessioni che intendo qui esporre.

IL SETTING ON LINE

-Quello del setting, cioè della postazione è stato un problema rilevante, fondamentalmente un problema di privacy rispetto ai conviventi e ai vicini: le percezioni passano in effetti attraverso questo filtro emozionale.

Si tratta di un filtro attraverso il quale è costretto il colloquio, che può indurre stati d’animo congiunturali e atteggiamenti che possono deviare il lavoro.

Ad esempio la presenza in una stanza adiacente di un consorte con cui si è avuta una discussione aggressiva può indurre comportamenti di compensazione in direzioni diverse, a seconda del ruolo avuto nello scontro precedente e del carattere personale, e ciò non solo per dimostrare qualcosa all’altro che potrebbe sentire, ma in primo luogo a se stessi.

Insomma quello spazio protetto che è il setting dello studio è perduto.

Quindi a mio parere è fondamentale che siano sempre esplicitate ed eventualmente “discusse” le condizioni del setting.

Una soluzione alternativa che ho proposto, quando necessaria, e da alcuni accettata, è stata quella di usare l’auto come spazio più protetto: essendo le città in quel momento abbastanza deserte, l’esposizione alla vista altrui non è stata sentita come un problema.

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Elogio della paura. Freddy Torta, 15.11.20

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La paura ormai palpita nei gesti quotidiani, nei pensieri laterali, nei sogni notturni.

Si può incontrarla spesso mascherata, qualche volta spogliata del pudore, raramente accettata e rispettata.

La paura ci accompagna fin dall’inizio della vita: ci trasmette segnali di pericolo in modo che possiamo difenderci.

Senza la paura quante volte saremmo andati incontro alla sventura?

Una compagna di viaggio che porta in sé le impronte del carattere dei nostri genitori e delle loro paure, trasmesse a noi già quando eravamo nel ventre di nostra madre e poi ogni giorno nel tragitto dall’infanzia alla maturità.

È maturata così la mappa personale delle nostre paure. https://www.freddytorta.com/images/Libri/La_ricerca_del_proprio_amore.pdf pagg. 21, 27-31, 42, 69-71, 127

 

Nella nostra cultura sembra replicarsi un duplice messaggio verso i bambini in età prescolare.

Molti genitori lanciano continuamente e non coscientemente segnali di paura e avvertimenti a non rischiare, a non provare cose nuove.

Diversamente, sul versante educativo ufficiale, l’addestramento verte soprattutto al “non aver paura”, svalutando i timori dei bambini già nella scuola della prima infanzia, piuttosto che accompagnarli nell’esperienza del “fare con paura”, accettandola e attraversandola.

Attraversare la paura senza paralizzarsi è un’esperienza formativa fondamentale, che dovrebbe essere nel programma educativo della scuola e nei messaggi culturali di una società evoluta.

Ne siamo ben lontani...

Siamo per lo più strutturati in maniera distorta, quanto alla percezione dei segni viscerali di paura.

Troppo spesso quindi sottovalutiamo i pericoli e le protezioni possibili, anche quando prescritte dalle norme vigenti, magari sventolando la bandiera di qualche libertà.

Cinture di sicurezza, caschi, mascherine sono esempi correnti, per non parlare dell’abuso di droghe, alcolici, tabacco, cibi spazzatura, rifiuti tossici...

Nell’attuale pandemia prevale un Coro Aulico che invita a non aver paura perché “andrà tutto bene”.

Come se la paura puzzasse di tradimento di se stessi e della compagine sociale.

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Giovani e coronavirus. Freddy Torta, 20.3.20

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-Purtroppo anche in questa drammatica emergenza non si può non osservare, almeno in Italia, uno scollamento tra Autorità politico-culturale e giovani.
-La realtà ci ha detto fin dall’inizio che i giovani sono meno esposti ai rischi più gravi: l’età media dei deceduti si colloca attorno agli 80 anni e risultano molto rari i giovani in terapia intensiva.

https://www.corriere.it/cronache/20_marzo_11/coronavirus-l-istituto-sanita-maggioranza-contagiati-over-60-ma-ci-sono-43-casi-bambini-f6814aac-6328-11ea-a693-c7191bf8b498_amp.html

 https://www.marionegri.it/magazine/infezione-coronavirus-e-farmaci

 -Ciononostante, e necessariamente, i giovani con meno di trent’anni si ritrovano dentro alla rete del contagio e delle regole per evitarlo.

Non è una posizione semplice.

 -Non è possibile incontrare i propri amici, le coppie non sposate non

possono entrare in contatto se non virtuale, le attività sportive e motorie di gruppo sono congelate, il movimento fisico  è imprigionato...

Ancora una volta gli adulti sembrano privilegiati, anche se anch’essi fortemente limitati: le coppie che convivono possono stare in contatto e vivere pienamente affettività e sessualità... certo anche per loro non è facile, anzi in certi casi la costrizione in spazi limitati, spesso con figli piccoli, può essere “claustrofobica”.

 -È un grande sacrificio che si chiede a tutti, ma ancor più ai giovani, con il loro grande bisogno di libertà, anche “narcisisticamente” trasgressiva, il flusso prorompente di energia vitale che li pervade e alimenta una sana fame di movimento fisico, di relazioni, di sessualità.

 -Bisognerebbe avere cura di come si chiedono questi sacrifici.

Invece troppo spesso i giovani, in particolare gli adolescenti, si ritrovano dentro a un meccanismo coercitivo che usa come mezzo persuasivo l’esortazione moralistica e la manipolazione.

 -Nessuno sembra prendersi cura di parlare apertamente e rispettosamente con quella parte di loro che non ha già una robusta inclinazione razionale e solidale.

 Purtroppo nei loro confronti la tradizione sembra piuttosto sfavorevole quanto a comunicazione: a cominciare dalla famiglia e dalla scuola. 

 -Si fa leva su appelli paternalistici e prescrittivi che sensibilizzano chi è già sensibile e dimenticano gli altri, come se questi non esistessero o non avessero il diritto di esistere.  

-Per raggiungere questi “abnormi”, questa sorta di “intoccabili“, si utilizza l’arma della manipolazione, per incutere in loro quella paura che li induca in casa: una sorta d’intimidazione e di segregazione, con punte di denigrazione quale quella di definire “corsetta” o usare metafore svalutative per il footing o l’uso della bicicletta, “attività motorie” non chiaramente regolamentate dai vari provvedimenti ufficiali.

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Sogni e corpo - Appunti per il lavoro sui sogni in psicoterapia. Freddy Torta, 25.2.20

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 LA NATURA DEL SOGNO 

I sogni sono una trasmissione misteriosa d’immagini, pensieri, emozioni che parlano di noi, e con noi, in un linguaggio portentoso.
Traggono il loro materiale da quel labirinto psicocorporeo di cui noi umani siamo costituiti, quel mondo nascosto e viscerale che chiamiamo inconscio.

Non prendo qui in considerazione le potenziali interazioni con il mondo esterno, se non quelle della nostra quotidianità che forniscono “il materiale diurno” che raccogliamo e introduciamo nei sogni (Sigmund Freud, L’interpretazione dei sogni).

Per chi vuole conoscere se stesso più a fondo, è prezioso avere accesso emozionale e cognitivo alla propria trasmissione onirica.

 

La rappresentazione onirica è già di per sé elemento funzionalmente prezioso. 

In primo luogo in quanto espressione, straordinariamente integrata, di nostre energie psicocorporee di vario tipo, quindi potenzialmente catartica.

Le ricerche recenti, nell‘ambito delle neuroscienze, sembrano inoltre evidenziare che il sogno ha funzioni d’integrazione, elaborazione e smaltimento delle miriadi d’informazioni di vario genere che immagazziniamo durante la vita diurna: una sorta di  “ spazzino creativo “, come è stato definito,  in qualche modo rigenerante.

Su queste funzioni del sogno si trovano interessanti spunti al link

http://www.lavocedifiore.org/SPIP/breve.php3?id_breve=421

 

Stimolanti sono pure le pagine di  “Remando tra i sogni”, M. Zanasi e A.M. Amore, 2010 Franco Angeli, di cui viene offerta un’interessante anteprima al link

https://books.google.it/books?id=K6N58pvMavoC&pg=PA92&lpg=PA92&dq=i+sogni+sono+autocurativi&source

Alla domanda generica “Cos’è il sogno?” rispondono, in modo chiaro e di facile lettura, le pagine 16-22, riportando le ricerche del neuropsicoanalista Mark Solms: il sogno è un’attività mentale complessa, frutto di uno specifico circuito neuronale dedicato, non un sottoprodotto del cervello dormiente.

Tale circuito risulta  essere quello del “ sistema motivazionale appetitivo” che è alla base dei comportamenti di ricerca, interesse, bisogno, desiderio.

“Questi meccanismi di eccitazione (arousal) non solo sono attivi durante il sonno onirico, ma sono completamente disinibiti, deregolati; sono in prima linea durante il sonno onirico molto più che durante la veglia.

Ne deriva che i sogni non soltanto sono intrinsecamente motivati, ma sono anche significativi e rivelatori degli stati motivazionali nella loro forma più primitiva.” "La coscienza dell’Es. Psicoanalisi e neuroscienze", Raffaello Cortina Editore, Milano, 2018, p. 138.

https://luigimericosite.wordpress.com/2018/02/21/sogno-e-psicosi-i-meccanismi-comuni-nella-teoria-neuropsicoanalitica-di-mark-solms/

Tuttavia questo circuito neuronale non può spiegare la natura narrativa del sogno e i suoi contenuti onirici, anche se l’architettura neurobiologica che sostiene il processo onirico rispecchierebbe certe funzioni generali individuate da Freud, in particolare quelle di espressione degli impulsi dell’Es. 

 

IL SOGNO IN PSICOTERAPIA 

La finestra sui sogni non si apre per ora più di tanto, con le procedure logico-scientifiche.

Noi che siamo interessati ai sogni dal punto di vista psicoterapeutico, dobbiamo quindi procedere per approssimazioni, intuizioni e avvicinamenti prudenti.

I sogni sono un modo in cui l’individuo può mettere in scena inconsciamente, di fronte ai propri occhi chiusi, rappresentazioni di un mondo profondo che è in lui.

Raccontare i propri sogni, in una seduta di psicoterapia, significa ri-entrare in quel racconto che è stato già raccontato dalla propria attività onirica, quando è stato prodotto e rappresentato. 

Significa quindi anche ri-entrare nel vissuto di quel sognatore che viveva il sogno mentre lo produceva e quando poi lo ricordava.

Nel percorso terapeutico è opportuno perciò aiutare il cliente a “ri-entrare” nel suo sogno, nel senso di ri-sentire, ri-vivere.

Il sognatore contiene in sé un insieme di vissuti viscerali ai quali spesso non riesce più ad accedere senza un aiuto.

Il comprendere e l’interpretare sono procedure che ci lasciano sul versante esterno della rappresentazione onirica e che possono essere solo una tappa successiva.

La prima fase di lavoro su un sogno consiste allora nell’aiutare il sognatore a rientrare nel sogno.

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Per noi amici di Greta: la gioia di sentirsi vivi è uno dei cardini per salvare il pianeta. Freddy Torta, 1.1.20

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Annusando l’aria attorno sembra di sentire crescere un bisogno di realtà.

Non che non piaccia più coltivare sogni ma sembra crescere l’esigenza che ci sia una traccia di credibile realizzazione.

Nel grande karaoke virtuale sembra ci sia fame di reale.

Il corpo materiale ritorna sulla scena con la natura della sua forza gravitazionale: forse è possibile un ridimensionamento dello strapotere della dea Immagine e del dio Virtuale. *

Sembra suscitare sempre più interesse la salute del corpo e la sua energia naturale.

Il suo ambiente interno ed esterno attrae l’interesse e l’attenzione di moltitudini socialmente e culturalmente trasversali. Moltitudini minoritarie ma in rapida crescita a quel che pare.

Recentemente si sono visti in rete e in piazza grandi raduni che si sono fatti portatori di esigenze di rinnovamento radicale in questo senso.

L’impegno sociale e politico di questi movimenti non potrà tuttavia dare risultati concreti senza un cambiamento di prospettiva e di rotta in merito allo stile di vita.

Non si può “salvare il Pianeta” senza un cambiamento del modo di produrre e di consumare.

Il consumismo dominante, svincolato da criteri ecosostenibili, è in gran parte alimentato da una fame di soddisfazioni che spesso sono il surrogato di bisogni e piaceri primari sacrificati.

È necessaria una nuova consapevolezza (e una conseguente pratica) che metta al centro la riappropriazione della capacità originaria di provare piacere.

Espropriandoci di gran parte del piacere proveniente dai movimenti interni ed “esterni” del nostro corpo, abbiamo attivato una dipendenza crescente da questo consumismo standardizzato e standardizzante.

Taglieggiati progressivamente della nostra energia vitale rischiamo di condurre la vita su un binario che ci seduce, ma che deprime qualità essenziali della nostra stessa natura umana.

La dittatura crescente di un’attività mentale ridotta spesso a banale esercizio classificatorio e a sparuto voyeurismo, comprime e accantona l‘attività del sentire.

Senza il movimento e il sentire corporeo non trovano via di comunicazione alla coscienza i sentimenti e le emozioni e non si accende quella vibrazione energetica dell‘organismo che produce la gioia di sentirsi vivi.**

S’interrompe così un meccanismo complesso e insieme semplice, che è fondamento del piacere che si articola poi nelle varie ramificazioni.

Il meccanismo consumistico dominante è al contrario una semplificazione della potenziale pienezza del piacere, artificialmente indirizzata su innumerevoli e spesso ridondanti corsie preferenziali, preferite soprattutto da chi ne trae il profitto.

L’espropriazione richiede dunque la riappropriazione.***

Cari amici di Greta, cari giovani che viaggiate con lei, la gioia di sentirsi vivi è uno dei cardini per salvare il pianeta...

Mi auguro che mettiate questa idea e questa pratica nella bisaccia del vostro lungo viaggio.

Il mio sarà più breve e sarà con voi...

Buon viaggio a tutti noi!

 

* https://www.freddytorta.com/ilcorponellarete/articoli/8-il-corpo-in-gioco-icnr

** https://www.freddytorta.com/ilcorponellarete/articoli/149-la-colonna-sonora-emozionale-freddy-torta-18-7-15

*** https://www.freddytorta.com/ilcorponellarete/articoli/327-riappropriarsi-di-se-riflessioni-per-una-pratica-freddy-torta-15-11-19

 

 

 

 

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1-Filone & Papocchio

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7 - Multitasking e sensazione di sè. Freddy Torta, 20.1.15

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Conferenza del 20.01.15

 

Relatore Freddy Torta

 

dal canale di Ivan Ferrero

 

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  • Il Mondo dentro al Monitor, qualche “riflessione del corpo”. Minou Galatello, aprile 2016
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  • Lo psicologo in vetrina. Freddy Torta, 29.2.16
  • La mentalità del copia e incolla. Freddy Torta, 31.1.16
  • Una Grande Mamma? Freddy Torta, 17.1.16
  • Individuo e social network: verso la dissociazione 2.0? Cristina Radif, dicembre 2015
  • Le foto dei bambini nella Rete: narcisismo bonario. Freddy Torta, 18.12.15
  • Le foto dei bambini nella Rete: narcisismo pericoloso. Freddy Torta, 29.11.15
  • Arte, Rete, Post Human. Nadia Lenarduzzi, ottobre 2015
  • La colonna sonora emozionale. Freddy Torta, 18.7.15
  • Multitasking: realtà aumentata? Freddy Torta, 17,7,15.
  • Corpo e psicoterapia corporea nel Villaggio Globale. Christoph Helferich, Grounding N. 1 2013, F. Angeli Editore
  • Il corpo nella rete: una prospettiva bioenergetica. Giuseppe Cappelletti e Freddy Torta, 20.4.15
  • Andreas Lubitz: il Narcisismo dominante non vede i propri diavoli. Freddy Torta, 11.4.15
  • Il corpo in gioco. FT, Grounding N. 2 2012, F. Angeli

Psicologi nella rete

  • Strabinarcisismo su Facebook. Freddy Torta, 27.3.17
  • I post "civetta" su Facebook, Freddy Torta, 7.3.17
  • Imparare a usare Facebook: riflessioni sui post con citazioni. Freddy Torta, 11.2.17
  • SI o NO? Gli psicologi nella Rete della politica, Freddy Torta, 10.11.16
  • Lo psicologo in vetrina. Freddy Torta, 29.2.16
  • PERCHE' UNA SEZIONE DEL BLOG DEDICATA AGLI PSICOLOGI NELLA RETE. Freddy Torta, febbraio 2016
  • Il transfert in rete. Cristina Radif, aprile 2016
  • Dall’emozione alla cognizione. Nadia Lenarduzzi, aprile 2016
  • Gli psicoterapeuti guardano i loro pazienti in vetrina? Giuseppe Cappelletti, aprile 2016

Fumetti

  • 11-Il corpo nella Rete
  • 10-Democrazia narcisistica
  • 9-Siamo un po' gasati?
  • 8-Pensare
  • 7-Troppo...
  • 6-Orti Bionergetici
  • 5-Tic Tac
  • 4-Termometri
  • 3-Credenze & Dispense
  • 2-Credere & Vedere
  • 1-Filone & Papocchio

Contributi

  • Un blog in cui ciascuno possa esprimere il proprio punto di vista...ma in connessione. Antonella Motta, 4.6.15
  • Uno sforzo di fantasia. Giuseppe Cappelletti, 3.6.15
  • Presi nella rete. Claudio Agosti, 28.5.15
  • La rete. Anna Mandelli 28.5.15

Segnalazioni

  • Come contribuire alla creazione di un salutare ambiente digitale, Francesca Scarano‎, 23.11.16
  • Fare i conti col digitale. Considerazioni su difficoltà e possibilità, Gloria Volpato‎, 17.11.16
  • Nomofobia: l’intollerabile paura di essere scollegati dallo smartphone, Gloria Volpato, 18.11.16
  • La conformattazione degli orizzonti. FT, 25.8.15
  • Nicholas Carr. The shallows. What the Internet is doing to our brains. segnalazione da Nadia Lenarduzzi, 19.6.15
  • Homo digitalis, una segnalazione di Gianna Ruzzon, 18.6.15
  • Fermando Savater piccola bussola etica per il mondo che viene, Editori Laterza 2014. Giuseppe Cappelletti, 7.6.15
  • Un'ottima fonte per orientarsi: Rete padrona, Federico Rampini. F.T. 6.6.15
  • il BLOG ufficiale della Società Italiana di Analisi Bioenergetica è accessibile all'indirizzo http://siabonline.wix.com/blog.
  • il corpo in gioco e il gioco in corpo: il lavoro con i giovani. F.T. 5.6.15
  • Corpo e psicoterapia corporea nel Villaggio Globale, Grounding N. 1 2013, F. Angeli Editore: un'analisi di Christoph Helferich. Freddy Torta, 1.6.15
  • "Il corpo virtuale" di Antonio Caronia. Miriam Petruzzelli, 24.5.15
  • Lei (Her). Miriam Petruzelli, 24.5.15
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