Incontro analisi riduttive spesso condizionate dall’endemica malabitudine di usare uno schema oppositivo: chi si schiera con lui e chi con lei...

E poi la solita voglia italiota di riderci su.

Mi risuona la voce di Gaber: “...e l’Italia giocava alle carte...e parlava di calcio nei bar... e l’Italia rideva e cantava...”

Ci sarebbe invece da fare un discorso molto serio per un episodio molto grave mediaticamente (dal latino gravis: che ha peso).

 

1 -Osservazione del fatto (con doverosa attenzione)

-Lato Francesco

Mentre se ne va ed è già in parte girato lei lo afferra per la mano ancorandosi particolarmente, mi sembra, ad alcune dita: la forza di lei che lo trattiene tirandolo un po’, aggiunta alla forza di lui che sta andando nella direzione opposta, deve avere fatto male alle articolazioni di una mano ottantatreenne. La reazione istintiva di rabbia è a mio parere congrua e salutare... 

-Lato signora

Premetto che io, non credente, a trentacinque anni o poco più ho fatto la mia fila per stringere la mano a papa Wojtyla e ci sono riuscito.

Un’esperienza molto forte, perché ho potuto guardare negli occhi una persona mediaticamente sacra e realmente molto piena di energia...

Se, arrivato esattamente al mio turno, lui si fosse improvvisamente girato invece che tendermi la mano, ne sarei rimasto enormemente frustrato e probabilmente arrabbiato.

Immagino la signora, presumibilmente religiosa, con differente età, sesso, nazionalità e cultura, che vede sfumare all'improvviso un momento storico della sua vita...

Disperatamente si è aggrappata a Lui...

Io la comprendo e le dico “brava!, non ti sei arresa, hai preso in mano un diverso destino”.

Se ne fossi il marito sarei orgoglioso di lei.

 

2 -La gestione del fatto

-Premessa

Stimo Papa Francesco e mi piace tanto.

-Analisi

Sta commettendo un grandissimo errore.

Un suo “personale” motivo dominante è il rispetto per il diverso e l’andare incontro.

Ha riconosciuto di aver sbagliato e che può sbagliare perché è un uomo: grande forza per un Papa.

Si scusa tuttavia con il mondo e non con lei, con la quale ha “perso la pazienza “ e ha usato violenza: piccola se misurata con la sberletta, grandissima per l’impatto emozionale della rabbia del Papa su una fedele.

Se fossi un suo consigliere gli direi:

“Francesco chiedi scusa direttamente a lei e proponile un incontro che sani l’incomprensione e la ferita.

C’è un papa che ha voluto incontrare il suo potenziale assassino, non vorrai essere da meno per molto meno...”

 

3 -Conclusione

Certamente uno come lui ci avrà pensato.

Quasi certamente questa sarebbe la sua inclinazione.

Temo che non lo faccia perché il suo Direttorio Politico glielo impedisce. Vince la logica dei tempi di guerra.

L’immagine del Papa deve essere anche quella dell’Uomo Forte.

Quando ci vuole ci vuole!

Questa è la cultura della guerra...

E il discorso diventa più complesso e meriterebbe un articolo molto più diffuso... ma qui non è il caso.