Il corpo nella rete, un gioco di parole: il corpo nel web o/e il corpo irretito?
In realtà in gioco è il corpo: la staticità da monitor, la postura corrotta dal monitoraggio continuo dello smartphone, il multitasking ormai strutturale, la rapidità come standard abituale (e l’elenco potrebbe continuare) costringono il corpo in schemi comportamentali limitanti il movimento, il respiro e il sentire, fondamenta della vitalità umana.
E il corpo siamo noi...
Anche la vita emozionale ne risulta condizionata, sempre più ancorata ad immagini e a relazioni intrise di elementi virtuali vissuti nei social network, e in modo particolare per quel che riguarda i giovani.
Il cyberspazio d’altra parte pullula d’informazioni, scambi e relazioni: occasioni e opzioni sconosciute fino a poco tempo fa e anche oggi per molti.
 
 
Questa vita virtuale è anche reale e come tale viscerale: emozioni e sentimenti devono tuttavia fare i conti con un corpo che, in molti casi, non è più un canale ricettivo ed espressivo pienamente accessibile. Ne risultano tensioni e conflitti particolari.
Esempi estremi ma per nulla rari sono il cyberbullismo e l’hikikomori, cioè il ritiro nella propria camera, avendo come “unico” contatto con il mondo il computer e la rete.
La prospettiva bioenergetica ha molto da dire e da dare: ristabilire la centralità del corpo come baluardo di realtà, in modo che il virtuale resti un complemento ricco di opzioni senza diventare un surrogato dominante. Il respiro, il movimento e il sentire, e la dinamica delle loro interazioni, sono risorse da promuovere continuamente nella cultura del cyberspazio.
Questo comporta l’essere presenti e competenti.
Non è un compito facile: si apre uno spazio in gran parte inesplorato ed in continua  evoluzione.
IL BLOG IL CORPO NELLA RETE si propone di essere uno spazio interattivo ove raccogliere idee, dubbi, stimoli per condividere questo viaggio.

 

Mappa collegamenti