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C'era una volta un poeta che aveva perduto l'amore: un giorno decise di partire per andarlo a cercare.
Aveva nel bagaglio gli insegnamenti di un maestro che gli aveva mostrato la strada per ritrovare i sentimenti perduti.
Il suo viaggio lo portò in un paese arrampicato su un vulcano: Ginostra, sull'isola di Stromboli, un luogo straordinario del nostro mondo, dove s'incontrano le forze primitive dell'aria, dell'acqua, del fuoco e della terra.
Lì ritornò all'asilo della vita: ebbe come maestri la natura, gli animali e le persone.
Viaggiò per anni e, un passo dopo l'altro, con l'aiuto della meditazione e della vita, riprese contatto con le forze originarie del suo io e riuscì a ritrovare il proprio amore.
Dall'esperienza raccontata in questo libro ha preso vita “ LA RICERCA DEL PROPRIO AMORE ” , uno scritto ‘'collaterale'' che sviluppa in forma analitica e sistematica il tema, già qui presente, del rapporto tra amore e amor proprio.
I due libri sono autonomi ma collegati, uno integra l'altro e ne facilita la comprensione: per questo vi è in entrambi un segnalibro con un indice specifico, che consente un'immediata connessione tra i due lavori.
Alfredo Torta, Freddy è un soprannome che ha preso il posto del nome, è nato a Milano il 19 ottobre del 1946.
Membro dell' International Institute for Bioenergetic Analysis e docente della Società italiana di Analisi Bioenergetica, lavora come psicologo e psicoterapeuta a Milano e in Valsesia, una valle alle pendici del Monte Rosa, dove vive dal 1990.
Trascorre alcuni periodi dell'anno sull'isola di Stromboli, dove continua un suo lavoro di ricerca personale e di meditazione.
Riccardo Orlando è nato a Messina il 16 gennaio del 1950.
Il nonno materno, Gaetano Corsini, era un artista affermato nella prima metà del Novecento, allievo di Aristide Sartorio.
Ha compiuto i suoi studi artistici prima a Reggio Calabria ed in seguito a Torino.
Nel 75 si è trasferito a Roma dove ha aperto una bottega per la lavorazione del legno, altro suo grande interesse.
In quel periodo inizia a trascorrere le vacanze a Ginostra, luogo di cui si innamora e in cui decide di andare a vivere nel 1981.
Nel 1995 rientra a Messina, dove attualmente vive e lavora dedicandosi interamente alla pittura.
www.riccardoorlando.com
Passi scelti…
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ALLA RICERCA DELL'AMORE PERDUTO
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6 …finché un giorno decise di partire alla ricerca dell'amore perduto…
presa di coscienza – il tempo di partire
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LA FAVOLA DI GINOSTRA
17 A Ginostra il tempo si era perduto ed il corpo, con la sua forza animale, era servo e padrone della vita…
riappropriazione – l'io nudo
…e con il corpo animale imparò di nuovo a contemplare il movimento del mondo naturale senza troppi pensieri per la testa…
contemplazione – ragni
contemplazione – scarabei
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…si riappropriava così di qualche cosa che aveva posseduto nei primi anni della propria vita e che aveva perduto chi sa dove e chi sa quando…
riappropriazione – la spensieratezza
riappropriazione – i piccoli giochi
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…e al futuro volle scrivere il suo messaggio di libertà…
messaggio – ai giovani del futuro
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Dodici giovani lune si erano già riempite sotto i suoi occhi e qualcosa era maturato in lui…
riappropriazione – il vento del cuore
…aveva voglia di correre il suo cuore, in cerca della propria libertà…
riappropriazione – la leggerezza
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…la vide, lei venne, lui vinse…
movimento – l'impresa vittoriosa
…e tra le stelle dell'universo poté allora vedere in modo chiaro che con la sua illusione di grandezza poteva andare incontro a una vittoria, non certo ritrovare il suo amore…
presa di coscienza – l'io gonfiato
Io sono il Re dell'Universo e il mento lo porto alto Io e gli occhi senza paura.
* In quegli anni la chiesa di Ginostra era chiusa, nello spiazzo antistante che si affaccia al mare i giovani si incontravano la sera e le uniche luci erano quelle delle loro pile, della luna e delle stelle.
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Da molto tempo ormai era partito: aveva vissuto momenti da favola, come perle nel pozzo, ed altri tutti uguali e lenti, come l' acqua che scorre tutti i giorni nel medesimo senso; aveva scelto un cammino non lineare e il sentiero era sovente ben nascosto, doveva ritrovare il passaggio segreto del piacere infantile elementare: era la caccia al tesoro dell' amore. Ed ora, per poter avanzare, gli toccava tornare al punto di partenza.
movimento – il tempo di tornare
Milano, cementona mia, colabrodo di vita stagnata come il traffico la sera verso la solita minestra di videosoporifera festa.
Vecchia mitteleuropona, che ti accendi di notte per chi non vuol dormire di mille occasioni, concentrato di tutto e di niente: per i pochi ma buoni il girar per locali a guastarsi i coglioni, per gli altri la pubblicultura -cocktails di varia mistura- occhieggianti barattoli stipati nei supermercati.
Jannacciona mia, * labirinto di cuori di milioni di bocche di milioni di orecchie e di occhi abituati a cercare nella giungla di sguardi uno spazio privato, magari per sognare.
Grigiastrona mia, sei dura da guardare, è per questo che ho provato a portare i miei occhi sul mare.
Ma oggi torno Milanona, ti torno a trovare: ti dovrò digerire per poterti cagare.
*Riferimento a Enzo Jannacci, poeta cantautore, che cantò tra l'altro la Milano popolare degli anni del secondo dopoguerra.
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IL RITORNO A MILANO
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Intanto arrivò il vecchio inverno con le sue lunghe notti…
osservazione interna - l'inverno nel cuore
…ed il poeta dall'alto della sua finestra meditava…
meditazione – dei tetti di Milano
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…e meditando entrava nella solitudine del corpo…
presa di coscienza – il corpo senza amore
Amore darei tutto per trovarti: le mie mani fredde le mie braccia incerte le mie spalle di cemento
le gambe dure e sottili sui miei talloni stanchi
le mascelle serrate con le mie orecchie mute
gli occhi che guardano dentro tra i nodi della mente onnipotente
il petto che non sa respirare col mio povero cuore
il ventre che non vuole sentire con il mio pene:
darei tutto per trovarti amore.
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…entrò così nel vuoto e imparò il tempo dell'attraversamento…
insegnamento – della depressione – l'attraversamento
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GINOSTRA MADRE
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Il viaggio aveva ormai preso la sua onda, era passato dentro a più di una tempesta, aveva visto morire molti pensieri amici e qualche sogno e le esperienze nuove pesavano più delle vecchie paure. Il poeta era pronto per riaprire gli occhi ai mille insegnamenti che lo aspettavano in ogni angolo del mondo, per bocca o per esempio dei più svariati tipi di maestri che popolano sempre le strade della vita e che aveva già visto e conosciuto con gli occhi dell'infanzia. Per ogni nuovo passo da imparare era sempre presente, nel vento della vita, il nuovo insegnamento: lo doveva soltanto riconoscere, raccogliere ed aprirgli la porta. Molto di quello che poteva imparare stava già scritto dentro di lui: glielo avrebbero potuto raccontare la voce del vento e l'onda del mare, la luce della luna e i colori del sole, gli occhi immacolati di qualsiasi animale, la terra nuda che si vestiva di nuovo ogni stagione. Ma per lui che viaggiava nel mondo degli umani era più agevole raccogliere i messaggi da parole e da gesti che più gli assomigliavano…
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…si ritrovò così in mezzo al mare con tutto il suo bagaglio e quando vide terra aprì gli occhi ad un nuovo insegnamento…
insegnamento – di Tonino – fare la vita
* Tonino Criscillo, a me e ad altri sulla sua barca, mentre mi regalava il passaggio.
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…ma il nuovo seme poteva germogliare solamente nella giusta stagione: prima di fare pienamente la vita il poeta aveva bisogno di attraversare tutti i suoi sogni…
osservazione interna – il sogno di volare
…solo riprendendosi la forza dei sogni, che era la forza originaria dei sentimenti, il poeta poteva essere pienamente se stesso…
riappropriazione – l'io poeta
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Doveva ritornare al castello incantato dei suoi sogni, dove si rinchiudeva da bambino quando il suo cuore era pieno di ferite a immaginare differenti realtà, ad inventare storie a lieto fine: voleva dire ritornare nella parte più tenera del cuore, era come abbracciare vecchi amici di antiche sofferenze. Doveva fermarsi in mezzo ai propri sogni il tempo necessario per guardarli negli occhi e ringraziarli e infine salutarli: l'amore che cercava non era certo un sogno. Ma non sarebbe stato un tempo di poco conto, avrebbe contato piu' giorni di quanti credeva fossero necessari: era tutto il peso del passato in cui aveva sofferto e in cui aveva sognato...
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91 …aspettò la luna nuova e meditò con una forza sconosciuta…
meditazione – della luna nuova
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IL RITORNO ALL'AMORE REALE
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…nella meditazione ripetuta raccolse le forze…
meditazione – della pioggia acida
…nella meditazione ripetuta tenne vive le forze…
meditazione – delle orecchie distese
Piove dal cielo grigio perla la rete dei suoni d'acqua in cui s'impiglia l'auto, il treno, l'aeroplano:
scivola via lontana qualunque voce umana.
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…e poi sognò di rituffarsi nel mare, in pieno autunno…
visualizzazione – la strada del mare
…ma l'autunno gli insegnò ad accettare il tempo…
insegnamento – dell'autunno – l'accettazione del tempo
Non si può ritrovare una canzone cantata sotto il sole dell'estate ormai spenta, parole nuove e nuovo tempo ne rimane: autunno addormenta piano il desiderio del mare blu di nostra giovinezza, ma mille primavere percorrono le voci dei bambini del mondo: caldo nel cuore promettono l'inverno. E poi lasciarsi addormentare.
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Il vecchio saggio glielo aveva detto: ‘'Il tempo ci dà tutto prima o poi e quando non è tutto è certamente molto, però ci dà ogni cosa a tempo suo e non segue le onde di ciò che noi vogliamo ogni momento. Se saprai riconoscere il tuo tempo, non perderai il tuo tempo.” Durante il viaggio, continuamente, stava imparando il mestiere di vivere: era giunto il momento di comprendere l'andamento del tempo. L'esercizio di riconoscere il tempo e rispettarlo, di non correre avanti e non restare indietro, di salire con lui sul suo cammello e farsi trasportare con pazienza e umiltà per quel tratto terreno che gli era destinato dentro all'eternità, significava valorizzare il momento presente. Le sirene sognanti del passato e le sibille multimediali che vendono illusioni di futuro gli avevano rubato il suo presente continuamente e la catena dei giorni non vissuti aveva imprigionato la sua vita. Tutto il tempo che non aveva vissuto veramente quando era presente, era diventato un malinconico passato e lui, cantando le canzoni sconsolate del tempo andato, aveva perduto altro presente. Così il futuro anelato tra le stelle delle sue illusioni, quando era diventato il suo presente non gli aveva portato quasi niente di tutto quello che aveva sognato e lui, con gli occhi sempre in cielo a cercar tra le nuvole e con le ali ai piedi della propria celeste fantasia, non si era accorto di perdere ogni giorno il bene materiale della vita. In questo vorticoso buco nero si era perduto gran parte del suo tempo. Durante il viaggio, finalmente, stava imparando che l'unico futuro che poteva davvero realizzare era quello che avrebbe costruito coltivando il presente reale, come una formica nel formicaio oscuro dei suoi giorni…
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L'ADDIO ALLE FAVOLE
114 …si rafforzò nella capacità di vivere il presente…
insegnamento – di Stromboli – il qui ed ora
D'improvviso la bocca del vulcano spazza le fantasie dalla mia mente: è la voce immanente della realtà presente qui ed ora.
…ed ebbe una visione più lucida di sé…
visualizzazione – la fine del tempo futuro
Se ne vanno in un canto tutte le illusioni di sé, il futuro non è più dato: l'orologio del tempo è scarico. Ognuno è quello che è: figuriamoci!
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Viveva con un mondo in testa fatto d'immagini: sogni di trionfi covati in fondo al cuore, illusioni figlie di delusioni, ideali nati dalle ceneri di sentimenti calpestati. Così il passato, mascherato da futuro, lo teneva legato ad un copione: la rappresentazione di un suo io ideale. Sulla ribalta dei suoi primi anni aveva lavorato sodo, senza stancarsi mai delle estenuanti prove per migliorare la propria parte e piacere di più. Era iniziata presto la costruzione del suo io ideale, basata sul programma di piacere ai propri genitori: come Narciso si era specchiato nella fontana dell'amore sublime e per il grande bisogno d'amore si era innamorato delle immagini che piacevano a loro. Il suo io gli era sembrato più grande perché apprezzato dai grandi genitori, ma era solamente un io gonfiato, destinato a sgonfiarsi sotto la pressione della vita. Si era abituato a vivere come la copia di un quadro di un grande autore, sempre in esposizione e sempre falso, e aveva rinunciato alla propria autenticità. Valeva ormai la pena di salutare per sempre l'io ideale e scendere dalle bianche lune dell'infanzia, per cominciare a vivere con la testa nel mondo.
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…e dentro alla vacanza ritrovava la vita…
insegnamento – del gabbiano – contentarsi della vita
Picchiano di mazzetta i muratori a far tracce sul muro di un vicino. Il cielo è scuro e quasi grigio il mare. E' cominciata così questa giornata.
Sulla roccia nera e frastagliata si accomoda un gabbiano: mi ritrovo con lui.
A volte ci basta anche soltanto essere vivi.
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Così il poeta si ritrovò con i piedi per terra: era la fine della favola bella che aveva custodito per tanto tempo in cuore, dell'incantesimo fatato che aveva fatto lui, era come la fine di un amore…
meditazione – dei piedi per terra
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Il viaggio era finito, il poeta aveva imparato l'amore ed era tornato con i piedi per terra, i sogni erano lì nel cassetto, scritti su fogli di carta, in quel rituale magico rubato alla vita che ha nome poesia…
insegnamento – della poesia – i sogni di carta
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142 I MAESTRI DEL VIAGGIO
i maestri della poesia
Giacomo Leopardi, Giovanni Pascoli, Guido Gozzano, Giuseppe Ungaretti e molti altri poeti;
i maestri della psicologia
Alexander Lowen, Wilhelm Reich, Sigmund Freud, Carl Rogers, Eric Berne, Fritz Perls, David Cooper, Ronald Laing, Carl Gustav Jung, Ulrich Neisser, George Ivanovic Gurdjieff, Paul Wlatzlawick, Sheldon Kopp, Robert Stoller e molti altri autori;
i maestri della psicoterapia
Alberto Torre, Gabriella Buti Zaccagnini, Aristide Iniotakis, Jules Grossman, Teddi Grossman, David Boadella, Jim Miller, Bill White, Eleanor Greenlee, Michael Conant, Eliana Lanzarotti Gobbi, Giorgio Salmoni, Tiziana De Rovere, Mary Denaro, Luisa Parmeggiani, Maria Luisa Aversa, gli insegnanti e i colleghi della Società Italiana di Analisi Bioenergetica e molti altri terapeuti;
i maestri della vita
Carla Jacobi Torta, Anna Mandelli, Anna Alderuccio, Marisa Pedersoli, Gianna Porciani, Karin Tintemann, Eva Maria Stark, Antonia Spagnolli, Manuela Bacci, Anna Alice e Carlina Torta, Franca Morone, Caterina Raia, Ida Farè, Franca Teglia, Enza e Vitti Sicuri, Cristina Formaggia, Luisa Rossi, Rossella Marzari, Marisa Fiumanò, Annalisa Deidda, Barbara Rigamonti, Susanna Ligabue, Maria Balzola, Emilia Ugolotti, Luciana Cuomo, Gabriella Cotti, Paola Santagostino, Jutta Riemenshneider, Elena Bioni, Melina Mulas, Angela Finocchiaro, Daniela Tracuzzi, Giordana Camus, Maria Consagra, Claudia Ferrandes, Donatella Albonico, le mie allieve e molte altre donne;
Piero Torta, Jacopo Rossetto, Riccardo Orlando, Lorenzo Torta, Mauro Carito, Marcello Sinicorni, Lello Morella, Guido Longoni, Massimo Rondinelli, Bruno Mari, Roberto Mari, Roberto Biasioli, Massimo Basili, Sergio Urbisci, Klaus Moller, Andrea Bisi, Gianfranco Goeta, Sandro Cappelletto, Klaus Schmid, Diego Rossetti, Gianfranco Pozzi, Sergio Sacchi, Guido Hugony, Pier Giuseppe Deidda, il professor Zardini, i miei allievi e molti altri uomini;
Jacopo Tintemann, Carlotta Ferrari Trecate, Valeria Ricci, Giulietta Carito, Martino Rossetti, Benedetta Bioni, Gianluca Giuffrè, Manuela Lo Schiavo e tanti altri bambini;
la gente di Ginostra, di Stromboli e di molti altri luoghi.
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143 IL BAGAGLIO DEL VIAGGIO
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146 INDICE
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INDICE DEI COLLEGAMENTI CON ‘' L'ISOLA FELICE - VIAGGIO ALLA RICERCA DELL'AMORE PERDUTO''
schema della corrispondenza delle pagine: ‘'La ricerca del proprio amore'' = RPA ‘'L'isola felice'' = IF
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